
Kep i Rodonit
Poco a nord di Durazzo Kep i Rodonit è la meta perfetta per chi da Tirana è in cerca di una boccata di aria fresca pulita e benefica come quella che si trova in riva al mare.
E’ un posto magico, specie se la gita a fai in motocicletta come ho fatto io; si percorrono colline verdi seguendo una strada piena di curve e tutto ad un tratto il verde delle colline cede il passo all’azzurro del mare. Si arriva alla riva dall’alto ed il mare appare all’improvviso proprio dietro una curva. Da quel momento in poi sembra quasi di essere in Irlanda: a destra (a nord) si vede la costa del Montenegro mentre a sinistra (a sud) si vede la città di Durazzo.
Il degrado e lo stato di abbandono delle poche infrastrutture esistenti sono tipiche di un’Albania in cui gli sforzi per migliorare il territorio si concentrano laddove è più necessario e utile alla crescita economica mentre i posti come Kep i Rodonit restano pressoché come li ha lasciati il decaduto regime comunista.
Il risultato? La natura è padrona, il paesaggio quasi intatto e poco contaminato e il panorama e l’esperienza di chi visita Kep i Rodonit restituiscono la sensazione di essere esploratori che per primi percorrono sentieri non ancora tracciati.
Ma proprio arrivati alla fine dell’esperienza e, finalmente, quasi in riva al mare essendo riusciti a scendere dalle colline ecco una sorpresa inaspettata: La Chiesa di Sant’Antonio!
Ebbene si, proprio dove meno te l’aspetti ecco una chiesa romanica perfettamente conservata e tenuta perfettamente in ordine da chissà quale volenteroso operatore di stato albanese. Sembra quasi una magia: in mezzo al nulla ed in un paesaggio degradato in cui l’opera dell’uomo resiste solo in fatiscenti resti di fortificazioni militari deturpano perfino la spiaggia la facciata della chiesa è come un fiore colorato in mezzo ad una distesa di cemento.
C’è perfino una tabella (in albanese ed in inglese) che racconta le origini della chiesa attribuita ad una missione Francescana del 1599 ed edificata grazie all’intervento della sorella del famosissimo Skandemberg eroe nazionale albanese.
Impressiona lo stato di conservazione e la cura nella pulizia e nell’ordine in cui si presenta la chiesa. Sembra che in mezzo al nulla e dove tutto è degradato ed in abbandono una mano attenta e meticolosa abbia preso a cuore il sito e questa è una singolarità che la dice lunga sul rispetto che il popolo albanese (in maggioranza ateo o musulmano) riserva all’arte alla cultura e alla religione.
Tutto intorno ci sono i resti di “bunker”e vecchi pontili militar protesi sul mare e lasciati “decomporre” dal tempo e dagli agenti atmosferici mentre invece la chiesa, evidentemente più vecchia, sembra sia stata edificata da poco per quanto è smagliante e ben tenuta!
La chiesa di San Antonio a Kep I Rodonit deve essere inserita in tutti gli itinerari che il turista in Albania deve tenere in considerazione al pari di altri posti più famosi come il Castello di Girocastro o il castello di Ali Pasha a Porto Palermo.
Io ci sono andato in pieno inverno ma il mio consiglio è di andarci in primavera o, meglio ancora, in piena estate: percorrendo la strada che porta a Kep i Rodonit ad un certo punto ci si trova di fronte ad un bivio in cui si è costretti ad andare solo a destra o a sinistra; a sinistra si sale verso le colline che portano a Kep i Rodoit mentre girando a destra si imbocca una strada sterrata che porta ad un lungo stradone che costeggia il mare.
Questa volta la costa è piana ed accessibile ed il mare è solo nascosto da pinete che nascondono la battigia. Qui troverai una serie di stabilimenti balneari, spiagge larghe e strutture con tutti i servizi, ristoranti e divertimento.
A pochi chilometri da Tirana una gita a Kep i Rodonit è una valido diversivo ed una meta perfetta per chi, come me, non riesce a stare troppo tempo lontano dal mare.