Le distanze sono nella nostra testa.
Sono partita da Bari il 15 febbraio 2016 pochi giorni dopo il mio 26esimo compleanno,
“Troppo vecchia per cambiare vita” ho pensato. Sapete, ho dei problemi con il tempo, sembra quasi che io cerchi invano di rincorrerlo quotidianamente nella speranza di non perdermi mai nulla.
Ventisei anni mi sembravano tanti per lasciare tutto e trasferirsi all’estero, sicuramente penserete che sia un’esagerazione e probabilmente avrete ragione. Nonostante le mie piccole turbe mentali sapevo di fare la cosa giusta, volevo partire, lo volevo da molto tempo ma sapete com’è, conosciamo i nostri desideri, li coviamo in segreto ma non abbiamo mai il coraggio (se di questo si tratta) di spiccare il volo.
Ho preso la scelta di lasciare il mio porto sicuro il 24 dicembre 2015. Durante la vigilia di natale, volevo prenotare il mio volo di sola andata in un giorno particolare così da non lasciarlo al caso. È bastata un breve conversazione con mia zia, la stessa che mi ha dato il nome, per far scattare ciò che da tempo aspettava di prendere fuoco, un giorno mi disse:
“Vai! Lo devi fare adesso, tutti dobbiamo avere la possibilità di spiccare il volo se non lo farai ora un giorno lo rimpiangerai!”
Il mio arrivo in Inghilterra è stato semplicemente magico. Ho incontrato tante persone che mi hanno aiutata, che mi hanno sostenuta nonostante mi conoscessero da soli 10 minuti. Ho pensato così tante volte: “ Ma lo vedi quanta bontà c’è nel mondo, perché essere sempre sospettosi e negativi.
Quando pensi positivo arrivano solo cose positive”.
L’Inghilterra è stata una totale smentita.
“Fa freddissimo, il gelo è insopportabile, ti taglia quasi le gambe.”
Così prima di partire ho comprato degli stivaloni da neve, ero terrorizzata da questa idea di “freddo glaciale” che mi aspettava.
Qui passeggio con delle ballerine comprate da Primark e non aggiungo altro.
“Non c’è mai il sole, piove sempre, è grigia.”
Sarà stata solamente fortuna, ma il mio primo giorno a Londra è stato un bellissimo giorno di sole.
Per due settimane ho vissuto a Tunbridge Wells, nel Kent e anche qui tanto sole!
Ogni tanto pioveva, una volta ha anche grandinato ma ai miei occhi quella città era splendente anche con le nubi. Adesso vivo a Southend-on-Sea, nell’Essex, vicino al mare (se così lo possiamo chiamare) e anche qui spesso e volentieri c’è bel tempo.
“Gli inglesi sono persone fredde e distaccate.”
Ho fatto amicizia con moltissimi inglesi. Sono sorridenti, disponibili, gentili, una coppia si è addirittura offerta di ospitarmi a casa loro dopo soli 15 minuti di conversazione.
Sarà anche questa solo fortuna e sono certa del fatto che anche qui ci saranno musoni scorbutici e antipatici ma fino ad ora ho incontrato persone sempre molto ‘kind and polite’.
“A Londra non ti guarda nessuno, puoi vestirti come vuoi. Le persone si vestono male”
La maggior parte dei giovani che ho visto nelle metropolitane mi sembravano modelle e modelli.
Gli innamoramenti lampo sono all’ordine del minuto.
“L’Inghilterra è cara.”
Sì, è cara e non smentisco! Pensate che in una sola giornata a Londra ho speso quasi 50 sterline tra metro e treni, anche gli autobus costano tanto.
Qui, però, ci sono davvero tantissimi negozi economici, c’è Poundland: tutto a 1 pound. Ci sono molti negozi di abbigliamento a partire dal più conosciuto Primark ma non solo, come ad esempio i negozi di abbigliamento d’usato, che qui vanno tanto e dove si possono trovano anche cappotti e giacche anche a 5 sterline. Negozi di scarpe a 5/10 sterline.
Insomma, se volete trasferirvi in Inghilterra vi do un solo consiglio: non spendete soldi per comprare vestiti in Italia, una volta qui avrete davvero ampia scelta, oltre al fatto che potrete testare il clima e decidere cosa acquistare in base alla vostra sopportazione del caldo e del freddo, in modo da non ritrovarvi con degli inutili stivaloni da neve.
Queste sono solo le mie prime impressioni, dopotutto sono qui da poco tempo, chi lo sa, nel prossimo articolo potrei scrivervi: “Ritiro tutto, fa un freddo glaciale e gli inglesi sono incredibilmente antipatici” .
Ma infondo cosa importa, ho iniziato scrivendo ‘le distanze sono nella nostra testa’ per un motivo ben preciso.
È davvero tutto così difficile nella nostra testa, quando pensiamo e ci chiediamo come fare:
“Non conosco la lingua, non conosco il posto, dove andrò? Cosa farò?Sono solo/a”.
Io qui non mi sento così lontana dall’Italia non solo perché è a sole 3 ore di volo ma perché gli inglesi, così come gli americani o gli africani, i portoghesi, i croati e via dicendo, insomma tutti coloro che per noi sono “estranei”, parlano solo una lingua diversa dalla nostra ma sono come noi, siamo tutti così simili.
Ci sarà sempre qualcuno con il quale sorridere di qualcosa, qualcuno che ti aiuterà quando ti sarai perso in metro, qualcuno che ti spiegherà quale treno prendere, qualcuno che con una battuta solleverà la tua giornata. Non è una questione di linguaggio o di territorio è solo una questione di cuore, il linguaggio degli occhi, del corpo e del sorriso è uguale in tutto il mondo.
Non è una questione di COME fare, ma di farlo e basta!
Non siamo mai realmente soli.
Bellissimo post Gladiola! Spero il primo di una lunga serie di report dalla vecchia Inghilterra!