Ci sono cose a Tirana a cui dopo un po’ fai l’abitudine. E’ una città dal forte fascino capace di travolgerti e, nel bene o nel male, di lasciare un segno profondo in tutti quelli che la vivono anche per pochi giorni. Vivendoci per un po’ quelle che in principio erano sorprendenti “anomalie” o stranezze difficili da trascurare diventano quotidiane abitudini e non fai più caso a quello che il primo giorno aveva letteralmente catturato l’attenzione.
In alcuni momenti però senti la nostalgia per quella normalità che chi non ha vissuto in Italia chiama “italianità”.
La cura del particolare e il senso del bello non sono cose che si imparano facilmente, io direi che piuttosto si possono assimilare e vivendo circondati da cose belle gli italiani acquisiscono un sesto senso che li rende capaci di riconoscere il “bello” in tutte le cose.
Te ne accorgi quando sei lontano e avverti la mancanza per quella normalità che in Italia è patrimonio di tutti ma che vista con gli occhi di chi ha vissuto per tutta la vita tra le bruttezze rappresenta la caratteristica che rende l’Italia il “bel paese”.
Tirana è bella per mille motivi diversi ma quando entri al “Vita 99 Mare” ti accorgi subito che tutti gli aspetti negativi di questa città restano fuori e di essere a “casa”.
L’arredamento, l’accostamento dei colori, le tovaglie e l’accoglienza sono immediatamente diverse da quello che c’è fuori. Qui ciò che è bello ha di nuovo senso.
Un ristorante dovrebbe essere proprio questo! Non solo un posto dove sfamarsi o nutrirsi ma un posto dove tutti e cinque i sensi trovano la pace e tutta la persona, non solo lo stomaco, ne è appagata.
Questo sono riusciti a fare al “Vita 99 Mare” di Tirana; hanno portato un pezzetto d’Italia qui ed entrando nel locale, per tutto il tempo che si resta a tavola, tutte le stranezze albanesi smettono di assillarti e l’atmosfera che respiri è quella che ti ha cresciuto in Italia, circondato da cose “belle”.
Tutto è completato dal cibo e dalla maniacale cura del particolare. Ogni ingrediente arriva dall’Italia e preparato da mani sapienti. La bontà è servita.
Poi si torna fuori, in quel miscuglio di emozioni che rendono Tirana unica nelle sue continue contraddizioni.