keshtjella e petreles

A pochi passi dal centro di Tirana e a pochi minuti di strada in auto (meglio se in moto considerate le curve) ho trovato una vera bellezza in cui l’opera dell’uomo (in un remoto passato che non sono riuscito a datare) è perfettamente incastonata nel paesaggio e nella natura rigogliosa. Quella che era senza dubbio una fortificazione adibita al controllo (e al ruolo di sentinella e torre di avvistamento) di uno degli accessi alla piana su cui sorge la città di Tirana oggi è, manco a dirlo, un ristorante!

keshtjella e petreles

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Quelli che in Italia sarebbero considerati abusi e oscenità qui diventano occasioni di rivalutazione e riutilizzo di manufatti che altrimenti sarebbero lasciati al degrado e all’abbandono. L’esperimento è perfettamente riuscito e il ristorante, oltre a non aver deturpato l’eredità lasciata dalla storia, è perfettamente integrato al contesto: praticamente invisibile fino a che non si sente il profumo della carne sui carboni e il tintinnio dei piatti dei commensali.

Incredibilmente l’iniziativa privata ha rispettato il sito e le sedute, in location dalla incredibile bellezza e panorama, a stento si riconoscono tra le antiche mura del castello e la torre di guardia, con caminetto sempre acceso, è diventata la sala principale dove poter mangiare seduti al tavolo gettando l’occhio sulla stessa valle e nella stessa prospettiva che per secoli era tenuta sotto osservazione dalle sentinelle che vigilavano sulla sicurezza di Tirana.

Il risultato  dell’escursione è una giornata trascorsa nella natura, in un contesto di incredibile bellezza storica e paesaggistica e il tutto unito ad un pranzo in cui la cucina tipica albanese offre il meglio di se.

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