[vc_row][vc_column][vc_column_text]3Ormos Stefanos

Corfù si vede chiara e maestosa da Saranda. Sembra quasi di poterla raggiungere a nuoto. Il braccio di mare che le separa si percorre in poche ore di navigazione a vela ed è come il passaggio da un mondo all’altro. E’ estremamente affascinante ritrovarsi in uno dei pochi posti al mondo in cui una frontiera è ancora una vera e propria linea di demarcazione tra due mondi così diversi. Proprio alla vigilia di questo viaggio una mia amica di Saranda con origini greche mi ha raccontato entusiasta di aver fatto il suo primo viaggio a Corfù. Sembra incredibile che anche per chi viva così vicino all’ “Europa” attraversare un braccio di mare così breve sia un sogno da tenere nel cassetto per anni. Deve essere stato terribile durante il regime comunista avere la civiltà occidentale così vicina e non poterci arrivare.

Abbiamo percorso il tragitto navigando a vela e partendo da Ksamil siamo arrivati a Stefanos in poco più di un’ora. Il mare è lo stesso, la conformazione morfologica della costa, il colore degli scogli e la vegetazione sono le stesse ma dopo un brevissimo sguardo si capisce subito che l’atmosfera è diversa e le “stranezze” a cui mi aveva abituato l’Albania hanno subito ceduto il passo al familiare paesaggio europeo. Un esempio? I motorini parcheggiati sulla spiaggia erano tutti immatricolati da poco e non c’erano i motorini che girano in Albania vecchi di decenni ed incredibilmente ancora marcianti, la Piaggio dovrebbe farne uno spot pubblicitario con i “…SI…” che ancora circolano in Albania a decenni dalla loro uscita di produzione.

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Il paesaggio è incantevole come tutto quello che si osserva da una tribuna privilegiata come il catamarano che ci ospita. Alla fonda nella baia di Stefanos ci sono diversi Yacht provenienti da paesi diversi. Il lusso è ostentato con naturalezza e la bandiera greca sventola dai bar disseminati sulla spiaggia mentre ogni yacht espone, oltre alla bandiera di cortesia greca, quella della propria nazione: Isole Cayman, Italia, Francia e molte altre ma…nessuna Albanese.

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Oggi oltre alla bellezza della natura e del mare e all’incredibile ebbrezza che solo la navigazione a vela riesce a dare ho potuto provare la sensazione di passare da un mondo all’altro. Una differenza quasi impercettibile per chi non lo conosce bene entrambi ma che va molto al di la’ dei colori delle bandiere o dal fatto che per pagare si usino gli Euro o i Lek e che è la stessa che ha illuminato gli occhi della mia amica che per la prima volta è arrivata in Europa “wonderful” mi ha detto; io sono stato zitto ma ho pensato che quella che aveva visto era solo l’anteprima di un Europa che è davvero ad una distanza incredibile dal “paese delle aquile” che, secondo me, piuttosto che affannarsi a raggiungerla dovrebbe trovare il modo di evolversi in un altra direzione.

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